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Open studio | Ilaria Depari

27 giugno 2021
In questo open studio trovate esposte diverse linee di sviluppo di un percorso unitario di ricerca artistica che sto portando avanti da più di un anno. La residenza a Colle Ameno mi ha permesso di approfondire alcune traiettorie che finora non avevo ancora percorso, ad esempio inoltrandomi lungo il confine sottile fra umano e non-umano. Ho dunque provato a restituire un quadro complessivo delle diverse stratificazioni del mio lavoro, dai work in progress ad alcune opere già esposte. 
La ricerca che sto portando avanti parte da un’esperienza personale di esplorazione del corpo e si estende verso un'analisi più generale del rapporto fra naturale e artificiale. L'utilizzo di ossidazioni basate su un'alchimia di fissaggio e sviluppo contribuisce a sovvertire le categorie di genere. Questa tecnica off-camera dà la possibilità di trasformare il mio e altri corpi - sia naturali che artificiali - in qualcos’altro il cui significato è aperto all’immaginazione dello spettatore.
Parti del corpo particolarmente connotate perdono la loro identità di genere. Attraverso questo atto di rifiuto agisco nel solco della possibilità di un approccio trans-femminista e anti-patriarcale alla rappresentazione visiva dei corpi.
Più in generale, il mio è un tentativo di dar vita a una virtuosa combinazione di formazione etnografica e approccio visivo. Concepisco la fotografia alla stregua di una performance fisica, una pratica di co-creazione che determina uno spazio di interazione tra protagonisti