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CRONACHE

Riccardo Bellelli, Marco Bucchieri, Alessia Cincotto, Vincenzo D’Argenio, Francesco Di Tillo, Silla Guerrini, Opificio di Arte Scenica, Eva Laudace, Manuela Rasori, Vale Palmi, Elisa Prosperi, Enzo Sbarra, Marcello Tedesco.


17-19 settembre 2021

Villa Davia, Borgo di Colle Ameno, Sasso Marconi


Questo piccolo festival delle arti segna il primo anno dalla fondazione del collettivo Capital Project e delle attività di questo all’interno del Borgo di Colle Ameno. Il periodo intercorso, per quanto breve e caratterizzato da una crisi globale, ha ugualmente permesso agli artisti di sviluppare una serie di attività in stretta relazione con il territorio e gettare le basi per un programma articolato e per certi versi inedito nelle finalità e nelle modalità. Il punto di partenza è stato quello di considerare il lavoro artistico come una forza capace di inserirsi nei processi della vita civile e determinarne, per certi versi, alcuni aspetti. Difatti durante il corso dell’anno, sia per fronteggiare la sconcertante situazione pandemica sia per approfondire una pratica artistica in grado di svolgere un ruolo attivo e puntuale e per certi versi utile alla comunità, il collettivo ha deciso di indagare il concetto e la prassi di Spazio Pubblico. Individuando in esso un territorio potenzialmente in grado di introdurre nuovi decisivi impulsi non solo alla dimensione culturale ma, in maniera più estesa, a quella dell’organismo sociale nel suo complesso. 

Lo Spazio Pubblico, e l’indagine su di esso, è qualcosa che attualmente risulta quasi assente nel dibattito pubblico per motivi che potrebbero essere attribuiti alla difficoltà dei contemporanei di concepire uno spazio neutrale, fondato sulla pluralità dei punti di vista, e in modo più generale, alla libertà di conoscere il mondo e le sue strutture in modo autonomo. Potremmo dire che la dipendenza epistemica, ovvero l’affidare ad altri l’universo delle proprie conoscenze e dunque della propria esperienza di vita, inibisce fortemente l’indagine sullo Spazio Pubblico e su un autentico lavoro artistico, che potremmo anche definire capacità di narrare, raccontare, trasmettere. Oggi questa capacità ancestrale, e fino a pochi decenni fa connaturata negli uomini, in tutti gli uomini, sembra essersi esaurita, estinta. 

La riflessione collegiale e democratica su questi temi ha caratterizzato questo primo anno di lavoro. L’urgenza, tutt’altro che retorica, di elaborare nuove strutture di pensiero è uno degli obbiettivi che il collettivo si è posto. Questo aspetto vuole essere anche un collegamento forte con la storia del Borgo di Colle Ameno che durante la seconda guerra mondiale ha visto il sacrificio di coloro che, per amore della libertà, si opposero all’ottusa brutalità del nazifascismo.


Tutte le opere proposte in questa piccolo festival, concepito come una forma di arte pubblica, testimoniano degli aspetti sopra esposti. L’eterogeneità dei linguaggi, arte visiva, musica, teatro, poesia, evidenzia il desiderio di fare convivere, in un’inedita coralità, moltissime sfaccettature e posizioni rispetto ai temi esposti. Alcuni di essi sono semi, altri ancora dei frutti, in questa irriducibile tenacia del vivente.


Durante la mostra sono avvenute le performance di Eva Laudace, reading; Manuela Rasori e Elisa Prosperi, concerto per solo voci; Opificio di Arte Scenica con un Frammento teatrale tratto dalla Tempesta di William Shakespeare.