Durante la mia avventura di due mesi a Colle Ameno, ho portato avanti la ricerca sulla decomposizione invisibile dell’Agnello Sensibile. Sono stata sul suo corpo ore ed ore, in un Tempo molto approfondito, facilitato dall’assoluto silenzio e dalla lieta calma di quel luogo, appunto, ameno. Ho subito sfruttato la possibilità di lavorare in verticale, col foglio appuntato contro la grande parete dello studio datomi da Capital Project. Progressivamente, aiutato dalla luce che entrava nella stanza, l’Agnello ha subito delle trasformazioni inaspettate: dissipandosi nella luce il suo occhio si è rarefatto, così come le sue vertebre, ma l’avvenimento maggiore l’ho rivelato a livello del ventre, dove il turbine disordinato di energia vermiglia ha acquisito una sua ritmicità, una sua cadenza, prendendo l’aspetto delle onde di propagazione che si creano sulla superficie dello stagno qu ando vi viene lanciato dentro un sasso. Sostando affianco ai grandi rotoli di disegni già riempiti...